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Nuovo Umanesimo e visione etica della Cura
8-9-10 maggio 2020

San Felice del Benaco
Brescia

RAZIONALE
Cosa vuol dire oggi pensare un nuovo umanesimo e più specificamente ripensare in termini umanistici la cura? Vuol dire che non si può parlare di cura a prescindere dalla natura umana, dal suo limite. Martin Heidegger a tale riguardo affermava che "umanesimo" significa ridare all'uomo un'altra misura che non sia se stesso. Il mondo è da sempre misurato dall'uomo; oggi quasi tutti gli ambiti della vita sono misurati; tutto ha una misura e tutto è valutato secondo parametri numerici. L'uomo per raggiungere se stesso e per giungere a compimento è stato a sua volta scomposto in quei numeri e in quelle misure; e queste ci dicono che cosa fare o non fare. Ma non è questa la misura di cui parla Heidegger per introdurre l'umanesimo. La misura di Heidegger è affermare la non misurabilità dell'uomo: l'uomo è incommensurabile. L'umanesimo è quindi una categoria assiologica, che deve continuare, proprio per il suo valore, a svolgere una funzione ideale e regolatrice. È come la chiave di violino messa a inizio del pentagramma in cui si inseriscono le note: senza di essa non si può determinare se quella nota è un "do" o un "re". L'umanesimo, partendo dal limite stesso dell'uomo, della propria incapacità a misurare totalmente se stesso, diventa quindi difesa della sua vulnerabilità ontologica; da qui il concetto di dignità umana, di diritti umani. A partire da questa concezione di Umanesimo ecco che si può dipanare un'etica della cura in quanto difesa della fragilità umana e contemporaneamente difesa dei più deboli; un'etica costituita da precisi valori, che, come abbiamo visto sopra, sono proprio quelli che risultano rarefatti nel nostro mondo digitale: l'amore, la compassione, l'empatia, la gentilezza, l'intimità, il rispetto dell'alterità, della volontà e della libertà come espressione del non misurabile. Questi valori, in quanto essi stessi incommensurabili, hanno bisogno di essere studiati non solo con la misura quantificatrice dell'uomo, ma anche con altri linguaggi , primo fra tutti quello dell'arte, che è forse l'unica via di uscita. Da qui la scelta nel seminario di dedicare ampi spazi proprio all'incontro con i linguaggi artistici.

 

PROGRAMMA

Venerdì 8 maggio 2020
17.00: INIZIO LAVORI
introduzione e lezione magistrale " Nuovo Umanesimo e visione etica della Cura"
19.30: Fine lavori

Sabato 9 maggio 2020
9.00: Prima sessione di laboratori teorico esperienziali in sottogruppi:
- Libertà e autodeterminazione
- Gentilezza e compassione
- Alterità e intimit

10.20: Seconda sessione di laboratori teorico esperienziali in sottogruppi
- Libertà e autodeterminazione
- Gentilezza e compassione
- Alterità e intimità

11.30: Coffebreak

11.40: Terza sessione di laboratori teorico esperienziali in sottogruppi:
- Libertà e autodeterminazione
- Gentilezza e compassione
- Alterità e intimità

13.00: Pranzo

15.00: Dialogo ermeneutico tra arte, filosofia, psicologia e neuroscienze per un Nuovo Umanesimo

17.15: Coffebreak

17.30: Ripresa del dialogo ermeneutico

18.30: Fine lavori

18.45: Premiazione vincitore Bando concorso "Premio Maurizio Maioli"

Domenica 10 maggio
9.00: Sintesi conclusiva e Restituzione in assemblea

11.00: Condivisione finale di gruppo

12.00: Compilazione e consegna questionari Ecm

12.30: FINE LAVORI