WORKSHOP IN TERAPIA DEL DOLORE E CURE PALLIATIVE. PROTOCOLLI TERAPEUTICI IN CURE PALLIATIVE, EFFICACIA E LIMITI. IL VALORE DELL'APPROPRIATEZZAE
12 Ottobre 2019
Sede del Corso:
UOSD Hospice Kairos Azienda Sanitaria provinciale Siracusa –Siracusa
RAZIONALE
I medici che operano all'interno delle cure palliative conoscono la complessita' come comune matrice del loro
operare.
Le cure palliative posseggono un cuore antico ma una indefinibile capacita' di cogliere gli elementi critici del presente
e con questi generare una visione assistenziale in cui la centralita' della cura rappresenta cuore pulsante e respiro
attorno alla persona malata e alla famiglia.
Il concetto di dolore "totale", l'utilizzo dei farmaci oppioidi, l'attenzione ai sintomi, alla famiglia, alla comunicazione
delle cattive notizie, alla sedazione palliativa, al valore della vita e della relazione, all'etica, alle disposizioni anticipate,
sono tutti punti che senza le cure palliative sarebbero rimasti misconosciuti ed inascoltati.
Questi temi sono matrice dell'agire in cure palliative che proprio per tale motivo chiedono al rigore scientifico un
approccio elevato, sostanzialmente diverso mai semplicistico.
Addentrarsi negli aspetti clinici del dolore ma anche di tutti i sintomi che potremmo definire laceranti presenta le
caratteristiche di quel "strappare il velo" che denuda la scienza medica, certamente straordinario strumento per la
comprensione di meccanismi fisiopatologici, ma povero strumento di comprensione del "senso" per l'esperienza
umana.
La scienza medica "nuda" rappresenta il punto di partenza del medico che opera in cure palliative.
La scienza medica "nuda" deve, anche percorrere il difficile dialogo tra la consapevolezza dei limiti e l'impotenza
professionale.
La scienza medica "nuda" e le cure palliative devono riproporre l'uomo come centro di sofferenza e di attenzioni del
proprio agire.
La cura, per i medici che si occupano di cure palliative, resta dimensione "altra" rispetto al soddisfare tutti i bisogni e
altro rispetto al concetto di sola guarigione dalla malattia.
Nel prendersi cura attraverso competenze tecniche, capacita' esperenziali, conoscenza dell'animo umano, le cure
palliative offrono un modello assistenziale unico.
Per affrontare tuttoi questo la tecno-scienza medica deve nutrirsi di arte medica
Il clinico ha bisogno di aprire le porte del "prendersi cura", alimentando la propria competenza scientifica, ma anche
sostenendo la propria sensibilità e comprensione, vivificando così il perpetuo "stupor" di questa meravigliosa
professione.
Quanto detto rappresenta il "pensiero" originario del progetto formativo VERGILIUS.
PROGRAMMA
Ore 08.00 Registrazione dei partecipanti
Ore 08.30 Saluto e presentazione del workshop
Ore 09.15 Focus group
Identificazione dei bisogni formativi espliciti ed impliciti del gruppo di lavoro sul tema: il dolore ed il malato aspetti caratterizzanti il setting residenziale e domiciliare
Ore 10.15 Presentazione Di Casi Clinici presenti in Hospic In Seduta Plenaria
Caso clinico 1: paziente con SLA e trachestomia che richiede la cessazione della terapia di sostegno con ossigeno.
Caso clinico 2: paziente con dolore incoercibile durante le ore notturne, diagnosi differenziale con il distress da fine vita.
Caso clinico 3: dolore da frattura vertebrale patologica in paziente con circa quattro settimane di attesa di vita, scelte etiche e valutazioni terapeutiche.
Ore 11.15 Coffee break
Ore 11.30 Esecuzione Diretta Da Parte Di Tutti I Partecipanti Di Attività Pratiche o Tecniche in relazione ai casi clinici proposti
Ore 12.30 Relazioni sui temi:
- il dolore aderenza terapeutica e appropriatezza aspetti terapeutici
- il dolore totale della famiglia
- Il dolore episodico intenso
- il dolore utile ed il dolore inutile
- principi di bioetica sul trattamento del dolore
- scale di valutazione e rotazione degli oppioidi
Ore 13.30 Lunch
Ore 14.30 Role-Playing - avrà come protagonisti gli stessi partecipanti dell'workshop, i quali simuleranno un incontro comunicativo con
persona malata e familiari, provando a definire una corretta prassi per la comunicazione delle cattive notizie.
Ore 15.30 Suddivisione in piccoli gruppi di lavoro. Discussione Casi Clinici.
Confronto in Plenaria
Ore 16.30 Relazione finale
Ore 17.30 Contributo artistico
Ore 18.00 Feedback
Ore 19.00 Chiusura dei lavori e valutazione ECM