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Dalla Necessità alla Imprevedibilità Nuovo Umanesimo e nuove prospettive di Cura per una umanità digitalizzata
10 - 11 - 12 maggio 2019 

Sede del Corso:

San Felice del Benaco (BS)
Casa di Accoglienza Il Carmine –via Carmine, 11

 

RAZIONALE
Il seminario Apeiron 2018 ha preso in esame l'attuale vissuto soggettivo legato al Tempo: a partire dalla mirabile analisi heideggeriana sulla centralità del tempo vissuto per l'umana esistenza, abbiamo messo in evidenza la forte pervasività del sentimento di "essere fuori tempo", "senza più tempo", come gli esseri umani, il mondo e persino la natura sembrano aver perso il proprio ritmo,pervasi da un sentimento di impotenza, di inevitabilità, di necessità. Abbiamo visto come questo vissuto di "costrizione" può spiegare tanti stati ansioso depressivi, agiti, disarmonie evolutive, forme di dipendenza, che le statistiche ci dicono in aumento e che troppo frequentemente sono trattati quasi come un "effetto collaterale" del progresso, e quindi come non meritevoli di una più allargata messa in discussione dei nostri stili di vita, del nostro modo di essere al mondo. Tutto ciò ci ha portato ad accomunarci a quanti denunciano "un sistema" che con i suoi ritmi e orientamenti rischia di alimentare un processo di disumanizzazione. Nella preparazione di questo nuovo seminario abbiamo però cercato di andare oltre questa posizione di "denuncia", che rischia essa stessa di rimanere imbrigliata in una condizione di inevitabilità, sancendo oltretutto una pericolosa contrapposizione tra un "noi" e un "loro", che è proprio una delle odierne derive socioculturali da avversare. Fedeli alle nostre categorie teoriche, ci siamo pertanto indirizzati ad agire sulle tre categorie fondamentali dell'esistenza: ricontattare l'esistenza come corporeità, estendere il tempo vissuto e dilatare lo spazio vissuto, per ritrovare quell' "Esserci" e "l'Essere con" che contraddistingue l'essenza dell'essere uomo. La conseguenza è stata, in primis, di tracciare nuove prospettive per la psicoterapia proprio a partire dal corpo vissuto come luogo di incontro tra terapeuta e paziente, come luogo di contatto con la sofferenza e come spazio in cui ritrovare la direzione personale per la cura. In seconda istanza uscire dalla trappola mentale di certe visioni futuriste che vedono come inevitabile l'avvento di una umanità robotica o post umana, o ancora più pessimisticamente, scenari apocalittici di catastrofi che spazzeranno via l'umanità. Pur prendendo in seria considerazione il monito che ci arriva da denunce ecologiste come il "protocollo '20 –'30", oggi come psicoterapeuti abbiamo il dovere di favorire, in noi stessi e nelle persone che incontriamo, un passaggio dal vissuto di inevitabilità a quello di ritrovata imprevedibilità. Questo ha anche significato renderci conto che in questo non siamo soli, e neppure parte di un gruppo di "illuminati". Come vedremo nel seminario, ci sono tante persone che, nei vari ambiti, dall'economia al mondo delle comunicazioni, da quello manageriale a quello dell'industria, si interrogano e riflettono, mosse dal bisogno di imbastire "nuove narrazioni" capaci di ri-comprendere il mondo della vita. Sì, c'è un'umanità che non è affatto morta! Si sta lentamente delineando un nuovo umanesimo, capace di produrre, come ascolteremo, nuove prospettive di cura per l'uomo iper-moderno e digitalizzato.

 

PROGRAMMA

Venerdì 10
17,00 INIZIO LAVORI
Introduzione e Lezione magistrale "Dalla necessità all'imprevedibilità: un rinnovato umanesimo"
19.30 Fine lavori

Sabato 11
9,00 Tavola rotonda "Mondo digitalizzato e cura della persona: incontro tra orizzonti differenti".
10,45 Pausa
11,15 Conclusione della tavola rotonda e dibattito
13,00 Pranzo
15,00 Passione, dono e libertà nelle esperienze di cura: Gruppi di incontro a Tema
17,00 Coffebreak
17,30 Restituzione in assemblea
19,30 Fine lavori

Domenica 12
9,00 Linee per una psicoterapia inattuale
11,00 Compilazione e consegna questionari ECM
12,00 FINE LAVORI