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LA RIVOLUZIONE DEI FARMACI BIOLOGICI PER I PAZIENTI AD ELEVATO RISCHIO CARDIOVASCOLARE
18 Giugno 2016


Sede del Corso:
Starhotels Savoia Excelsior Palace - Trieste

RAZIONALE

La relazione diretta e lineare tra colesterolemia ed incidenza di malattia cardiovascolare aterosclerotica è stata documentata in numerosi studi epidemiologici e di intervento. Il numero di eventi cardiovascolari cresce infatti in modo progressivo con l'aumento dei valori del colesterolo plasmatico (secondo lo studio MRFIT ad ogni incremento di 20 mg del valore di colesterolemia si associa un incremento di circa 2 decessi per cardiopatia ischemica/1000 abitanti in un periodo di 6 anni di osservazione). I grandi trial di intervento con le statine confermano queste evidenze epidemiologiche. Questi agenti producono il loro effetto clinico fondamentale riducendo i livelli plasmatici di colesterolo totale e della sua frazione LDL, che riveste un ruolo centrale nella genesi della placca aterosclerotica. L'introduzione di questi farmaci nella pratica clinica ha rivoluzionato l'approccio clinico al paziente con elevato rischio cardiovascolare, tanto in prevenzione primaria, che secondaria, visto che in tutti gli studi clinici, la riduzione dei valori di colesterolemia ottenuta con le statine si è accompagnata ad una significativa riduzione della morbilità cardiovascolare aterosclerotica. Più di recente, nel trial IMPROVE-IT, anche l'ezetimibe, farmaco diverso dalle statine che inibisce l'assorbimento intestinale del colesterolo, ha dimostrato, in associazione alle stesse statine, di poter migliorare la prognosi clinica di pazienti colpiti da una sindrome coronarica acuta. Di fatto, questo studio rappresenta la prima evidenza scientifica di efficacia per un agente non-statinico che riduce il colesterolo plasmatico. Nel corso del trial, inoltre, sono stati raggiunti valori di colesterolo LDL particolarmente ridotti, tanto che i risultati rappresentano un punto in favore del paradigma "the lower, the better". In pratica, quanto maggiore è la riduzione della colesterolemia LDL, tanto migliore sarà l'esito clinico. Purtroppo nel mondo reale una larga parte dei pazienti a rischio CV molto elevato non raggiungono questi livelli target ottimali di colesterolo e rimangono esposti ad un rischio CV troppo elevato, causa di elevata morbilità e mortalità oltre che di un insostenibile consumo di risorse umane ed economiche. Un evoluzione nella gestione clinica dell'ipercolesterolemia, sembra prospettarsi con l'avvento di nuovi farmaci biologici: gli anticorpi monoclonali inibitori della proteina PCSK9. La proteina PCSK9 (Proproteina Convertasi Subtilisina/Kexina tipo 9) modula l'espressione dei recettori per le LDL a livello epatico. In particolare, la PCSK9 si lega ai recettori delle LDL, aumentandone la degradazione e riducendo la velocità con cui il colesterolo-LDL è rimosso dalla circolazione. Gli inibitori monoclonali di questa proteina riducono il turn-over dei recettori per le LDL, ne aumentano il recupero e contestualmente diminuiscono i livelli plasmatici di colesterolo LDL. I primi studi sembrano indicare una particolare efficacia di questi nuovi agenti nel ridurre la colesterolemia e migliorare la prognosi clinica. In particolare, questi inibitori sarebbero di particolare interesse in due categorie di pazienti in cui le statine non sono sufficienti e cioè nei pazienti con ipercolesterolemia familiare ed in quelli con intolleranza alle statine o comunque con impossibilità di raggiungere il target lipidico appropriato con il massimo trattamento standard disponibile e tollerabile in presenza di un rischio CV molto elevato. Questo evento formativo si propone di presentare i "bisogni inevasi" nella gestione delle diverse forme di ipercolesterolemia ed aggiornare in merito alle vecchie e nuove prospettive terapeutiche nel contesto delle dislipidemie per aumentare il numero dei pazienti a target.


PROGRAMMA

8.15 Iscrizione partecipanti

8.30 Presentazione del Corso

I SESSIONE: IL PAZIENTE AD ALTO RISCHIO CARDIOVASCOLARE NON A TARGET: GLI UNMET NEEDS

9.00 Il malato, il medico ed il target lipidico: il farmaco giusto, l'associazione, Nota 13 AIFA, aderenza e inerzia terapeutica

9.20 Il malato e il sistema: il percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) ospedale-territorio nel paziente con pregresso evento cardiovascolare

9.40 Infermiere, malato e caregiver: quali le strategie e tecniche di comunicazione ed educazione?

10.00 Il malato dimenticato: statine e target nel vascolare severo o rivascolarizzato

10.20 Il malato e il medico di Medicina Generale: tra nota 13, target non raggiunti e intolleranze presunte

10.40 Caso clinico

11.20 Discussione con presenza di Discussant

11.35 Coffee Break

II SESSIONE: OLTRE LE STATINE: COME CONIUGARE SOSTENIBILITÀ E RAGGIUNGIMENTO DEL TARGET DI CURA?

11.50 Il malato e il fenotipo: Come interpretare il profilo lipidico nel singolo paziente?

12.10 Il malato diabetico: quando il rischio cardiovascolare è troppo alto

12.30 Il malato e il suo DNA: l'ipercolesterolemico familiare

12.50 Il malato e il farmaco: gli intolleranti alle statine

13.10 Il futuro: i PCSK9: efficacia clinica, obiettivi terapeutici e selezione dei pazienti

13.30 Caso Clinico

14.10 Discussione con presenza di Discussant

14.30 Conclusioni

14.50 Compilazione questionari ECM

Light lunch